Siamo entrati nel 2017 già da qualche giorno, ma il ricordo ed il sapore dell’anno appena concluso è ancora forte e vivo. Ripenso a tutte le belle persone che ho conosciuto, alle coppie meravigliose che ho fotografato e che mi hanno fatto emozionare.
Nonostante siano trascorsi già parecchi mesi dal matrimonio di Giovanni e Sheila, ricordo molto bene sia i dettagli di quel giorno che le bellissime sensazioni che mi ha lasciato e che ancora porto dentro.
Non ho dimenticato la calorosa ospitalità ricevuta dalla mamma di Sheila, che mi ha accolto in casa sua come fossi una carissima amica di famiglia, la sensazione che ho provato di sentirmi a casa, una casa colma d ‘AMORE che si respira ovunque, in ogni stanza. Come dimenticare i tanti, tantissimi post-it con i messaggini d’amore che Sheila ama scrivere alla sua mamma ( già, perché l’amore è bello sussurrarlo o urlarlo, ma è anche bello leggerlo su un post-it ). Sono appesi ovunque in casa, sugli armadi, sui muri…
E poi che dire delle figurine Panini “love is” …. ( un cult per noi generazione anni 80 ) ancora perfettamente attaccate nei mobili della cucina e volutamente lasciate nel tempo essendo state incollate dal fratello di Sheila in un’occasione davvero speciale, la nascita della sua sorellina.
Il giorno del matrimonio di Sheila e Giovanni ho respirato tanto, tanto amore, puro ed autentico.
Speciale e unico anche il legame con Francesca, vicina di casa della mamma di Sheila, un legame di profonda amicizia che dura da una vita. Sheila e Francesca sono praticamente cresciute assieme, ci sono sempre state l’una per l’altra, come sorelle ed il giorno delle nozze, lei ha voluto indossare l’abito a casa di Francesca, nell’appartamento accanto a quello di sua mamma, per condividere con lei questo momento di pura gioia ed emozione.
Un’altro fotogramma che mi resterà sempre impresso nel cuore, è l’immagine di Sheila e Giovanni che ballano, davanti ai loro amici, nella sala del Ristorante “Il Gabbiano”. Pur essendo osservati da tutti loro amici, riunitisi in cerchio attorno a loro, in quel momento era come se fossero soli.
Il modo in cui Giovanni stringeva forte a sè Sheila , prendendole dolcemente il viso tra le mani, come se volesse proteggerla, comunicava il desiderio di prendersi cura di lei. Se avessi potuto indicare io una canzone per quel momento, per quel loro primo ballo, avrei scelto “La Cura” di Battiato come colonna sonora. Il modo in cui si guardavano ballando, lo sguardo protettivo ed innamorato con cui Giovanni si perdeva negli occhi di Sheila , per me, sarebbe stato espresso pienamente dal testo di quella stupenda canzone.
” Supererò le correnti gravitazionali, lo spazio e la luce per non farti invecchiare, ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale, ed io avrò cura di te”.